Il suono magico delle “troccole”
L’arrivo della Primavera a Lipari , tra i colori caldi dell’isola e l’inebriante profumo delle ginestre finalmente in fiore, è segnato dai preparativi per la celebrazione della Santa Pasqua.
I riti e le tradizioni della Settimana Santa sono una forte espressione di fede ma rappresentano anche eventi dal grande impatto sociale.
Alle Eolie, a Lipari in modo particolare, si respira un’aria di preparazione alla Pasqua che fa di questo periodo un momento “magico” in cui traspare l’anima più autentica dell’isola.
Le processioni tradizionali ed i riti che vediamo nella Settimana Santa infatti, hanno origine in quelle che si svolgevano fin dall’antichità in cui, ad esempio, il Sabato Santo a mezzogiorno tutti i bambini, al suono delle campane a festa, correvano a lavarsi la faccia con l’acqua di mare.
Fede e folklore si mischiano in modi diversi, creando il palcoscenico adatto per dare vita a eventi che valorizzino le identità culturali e storiche delle Eolie.
Ciò che colpisce di queste manifestazioni è che i partecipanti si calano talmente tanto nei personaggi che rappresentano durante le celebrazioni pasquali, da riuscire a trasmettere questi forti sentimenti anche al pubblico presente: è come un’immersione totale in un mix di tradizioni e fede cristiana unico e irripetibile.
Le processioni pasquali così non rievocano soltanto la passione di Cristo, ma anche il risveglio della primavera e della vita in sé: proprio per questo motivo si utilizza molto spesso una forte simbologia che trova la sua espressione nel grano, nei paramenti viola e nei fiori.
La Settimana si apre con la Domenica della Palme e con la rappresentazione della “Via Crucis” vivente, a cura dei Cantori Popolari delle Isole Eolie, volutamente realistica, cruenta, finalizzata a presentare il dolore della croce in tutta la sua drammaticità, che riesce sempre trasmettere emozioni che coinvolgono il pubblico nel dramma della passione di Cristo. Il rito ha il suo culmine con la rappresentazione del Golgota, ricreato nell’Anfiteatro del Castello e il tragico momento della crocifissione.
Il Venerdì Santo è sicuramente la giornata che più di altre caratterizza fortemente questo periodo che precede la Pasqua.. Tutte le confraternite sfilano lungo le strade del paese indossando gli abiti tipici religiosi, il vessilo listato a lutto e portano a spalla le antiche statue, meglio conosciute come “Varette”. Ad oggi, sono diciassette le Confraternite maschili e femminili, esistenti nell’ isola di Lipari.
La processione si caratterizza per l’incedere oltre che lento, anche mesto: sulle strade di Lipari invase da migliaia di partecipanti, scende un silenzio surreale che lascia spazio alle note tristi della Banda musicale e al crepitante suono sordo insistente delle “troccole”…..il suono del lutto.
Tutti i Liparoti hanno “suonato” nella loro vita una troccola seguendo la processione: è uno strumento di legno con impugnatura a bastone, in cui il suono è ottenuto facendo ruotare la parte superiore. Grazie al movimento un lembo di legno batte su di ruota dentata producendo il suono. E’ anche uno strumento liturgico sacro del Venerdì Santo in cui le corde delle campane vengono legate ai battagli e da quel momento tacciono. In assenza di campane diventa così necessario un sostituto che consiste in un oggetto sonoro povero (Il Venerdì è di legno la campana).
Le tradizioni diventano folclore o elementi museali, se ignorate nei significati e valori portanti: così Il suono della troccola, spesso sgradevole e martellante, risveglia negli isolani sentimenti ed emozioni indescrivibili; è come un inno che evoca senso di appartenenza, identificazione e radici profonde.
Il carico emotivo della Settimana Santa raggiunge l’apice nel giorno di Pasqua, quando si assiste all’”incontro”: due cortei, che arrivano da due strade differenti, portano in processione la statua Gesù risorto e la statua della Madonna ancora ammantata a lutto.
Lo scenario è l’incantevole piazza di Marina Corta dove avviene il suggestivo appuntamento: le confraternite dei due cortei si salutano abbassando per tre volte i propri stendardi, Gesù risorto e la Madonna si inchinano l’uno all’altra suscitando grande emozione tra i presenti.
Le navi suonano le proprie sirene, la folla applaude commossa e al terzo inchino la Madonna viene liberata dal grande manto nero dal quale volano tante bellissime colombe bianche, le campane suonano a festa, la banda suona inni gioiosi e l’azzurro cielo di mezzogiorno viene invaso da festosi giochi pirotecnici!
È un’esplosione di gioia senza pari: un momento in cui si dismettono i panni della sofferenza e si indossano quelli della speranza, dell’amore e della gioia
Tutti si fanno gli auguri e l’aria profuma di “cuddura”……
E’ Pasqua!!