Le macine di Filicudi, si trovano davanti alla zona archeologica sottomarina e sono visitabili al pubblico con guida al seguito.
Proprio in questa parte dell’isola gli artigiani modellavano le enormi pietre per i frantoi del frumento e degli olivi perché le rocce sono a strati ed era facile incidere la “ruota” e farla staccare.
Per creare le macine gli artigiani praticavano a mano dei buchi con l’ausilio di martelli e scalpelli. Successivamente mettevano dei cunei di legno che bagnavano costantemente facendo in modo che espandendosi esercitassero quella forza capace di spaccare letteralmente la pietra.
Le macine una volta ultimate venivano direttamente caricate sui velieri che le avrebbero portate verso altre destinazioni.
Anche in altre zone dell’isola si trovano tracce delle macine ed ogni contrada ne aveva una perché un tempo c’erano molti mulini.
Gli ultimi artigiani di macine furono costretti ad abbandonare l’isola di Filicudi nei primi del 1900 a causa della grande emigrazione che non risparmiò neanche gli isolani di questo paradisiaco lembo di terra.